La nascita di Camaiore
La nascita di Camaiore è legata alle caratteristiche ambientali di un territorio che si estende dalla pianura costiera all’alta montagna; la fascia collinare e di mezza quota, ricca di grotte, ripari e torrenti, ha rappresentato un habitat ideale durante il periodo preistorico ed è stata percorsa da vie di commercio dirette a nord attraverso i valichi appenninici. Zona di confine tra l’influenza culturale etrusca e quella ligure, l’area montana è stata palcoscenico dell’ultima fase delle guerre di conquista dei Romani, che in seguito impiantarono a valle attività legate alla produzione dell’olio. Il primo nucleo del borgo si formò nell’Altomedioevo lungo la via Francigena, principale arteria di collegamento tra la pianura padana e la costa tirrenica e, in seguito alla discesa delle popolazioni dai castelli fortificati distrutti dall’assalto di Lucca nella prima metà del XIII secolo, venne strutturato come Terranuova nel 1255 sulla base dei nuovi canoni urbanistici.
I luoghi di Camaiore
Grotta all’Onda
L’ampia cavità, situata a 710 metri s.l.m. alle pendici del monte Matanna, nella frazione di Casoli, è stata frequentata durante un lunghissimo periodo di tempo durante la Preistoria. I primi abitanti furono i Neandertaliani che 40.000 anni fa, nel Paleolitico Medio, praticarono stagionalmente la caccia nell’area e lasciarono nella grotta, contesa con l’orso delle caverne, numerosi strumenti in selce e diaspro. A loro succedettero i Sapiens che alla fine del Paleolitico superiore,12-10.000 anni fa, allestirono un grande focolare all’ingresso e un atelier di lavorazione della selce sotto l’aggetto del riparo. Circa 6000 anni fa gruppi umani del Neolitico finale e poi dell’Eneolitico utilizzarono la grotta come base per le attività agropastorali e svolsero attività di scambio commerciale come testimoniato dai manufatti provenienti dalla Sardegna (ossidiana, ceramica), dalla Francia meridionale e dal Nord Italia (selce e ceramica), oltre a strumenti e ornamenti in pietra e in conchiglia. Coordinate GPS: 43.9746427, 10.3413413
Buca del Corno
È una cavità naturale di origine carsica, a 600 m s.l.m. poco sopra il passo di Lucese, nella frazione di Gombitelli, alla quale si accede attraverso una grossa fessura che delimita un pozzo profondo 12 metri. In questo inghiottitoio furono calati i corpi di 6 individui adulti e almeno 4 bambini con i relativi materiali di corredo, tra cui due pugnaletti in rame arsenicato con lama costolata, una lesina e vari chiodi in rame, punte di freccia in selce e diaspro, elementi di collana in marmo, in Dentalium e in conchiglia, un vago in steatite inserito in un Dentalium, un pendaglio forato su dente di canide e una conchiglia forata. La datazione al radiocarbonio indica una fase iniziale dell’Eneolitico, circa 3.500 a. C, una delle più̀ antiche per il territorio toscano. Coordinate GPS: 43.9377102, 10.3754857
Ripari di Candalla
Lungo la riva sinistra del Torrente Lombricese alcuni ripari, alla base delle pareti calcaree strapiombanti del Monte Penna, furono sfruttati durante l’Età del Bronzo dalle comunità locali per soggiornarvi stagionalmente e condurre attività di pastorizia, lavorazione dei latticini e tessitura. Nei Ripari del Lauro, dell’Ambra e della Roberta gli scavi archeologici hanno messo in luce una capanna addossata alla parete rocciosa, costruita in legno e rivestimento in argilla, con focolare. I numerosi reperti comprendono strumenti in osso, vasi in terracotta per la produzione casearia, una panella (lingotto) in bronzo, fuseruole per la tessitura e un elemento di collana in ambra baltica, che testimonia contatti e scambi commerciali ad ampio raggio. Coordinate GPS: 43.9578733, 10.325301
Monte Rondinaio
Lungo i fianchi del monte sono state rinvenute durante ricognizioni di superficie centinaia di ghiande missili in piombo utilizzate come proiettili da fionda e altre armi da offesa in ferro tra cui un frammento di pilum (giavellotto), una punta di lancia e una cuspide, oltre a monete databili alla metà del II secolo a.C. e altri materiali in piombo. Si tratta della testimonianza archeologica del conflitto tra Romani e Liguri Apuani sorto in seguito alla fondazione di Lucca e di Luni tra il 180 e il 177 a. C., dato che le campagne militari dei Romani non erano riuscite a debellare definitivamente le tribù apuane arroccate sui monti. I praesidia romani della colonia di Lucca furono impegnati nel corso del secondo quarto del II secolo in un aspro conflitto che si concluse nel 155 a. C. con la definitiva romanizzazione del territorio. Coordinate GPS: 43.926239, 10.377951
Insediamento rurale romano dell’Acquarella
In località Capezzano Pianore, all’interno di un vasto complesso rurale utilizzato dal II secolo a.C. al V secolo d. C., sono state messe in luce le strutture di un frantoio oleario romano: l’ambiente pavimentato ad “opus spicatum” (a lisca di pesce) che ospitava il torchio di spremitura, una serie di vasche per la raccolta e la decantazione dell’olio e un magazzino nel quale sono stati interrati cinque grandi dolia in terracotta. I reperti rinvenuti comprendono monete, metalli, vetri e recipienti ceramici importati anche dall’area nord africana. L’insediamento presenta una fase di occupazione più antica, risalente al periodo etrusco (VI-V secolo a. C) e prosegue nel periodo altomedievale quando, sui resti dell’impianto romano ormai abbandonato, furono allestite modeste abitazioni in legno che hanno restituito reperti relativi all’attività domestica. Coordinate GPS: 43.933114, 10.262640
Area Archeologica di Piazza Francigena
Il primo nucleo del borgo di Camaiore si è formato nell’Altomedioevo lungo il percorso della via Francigena, di cui Campmaior era la XXVII tappa (submansio), come descritto dall’arcivescovo Sigeric di Canterbury nel suo viaggio di ritorno da Roma nel 990 d.C.. Lo testimonia il rinvenimento in via IV Novembre delle murature e dell’abside di una chiesa databile alla fine del IX secolo d.C..Attorno alla struttura è stata messa in luce un’area cimiteriale costituita da sepolture scavate in fosse, quasi del tutto prive di corredo funerario. Agli inizi dell’XI secolo l’edificio fu abbandonato e alla metà del XII negli spazi adiacenti venne costruita la nuova chiesa dedicata a S. Michele Arcangelo, come attesta un documento del 1180 d.C. Nel XIII secolo fu edificato l’ospedale di S.Michele, collegato alla chiesa, mentre l’area cimiteriale continuò a essere utilizzata fino al XV secolo, accogliendo numerose sepolture, anche dei pellegrini e dei viandanti della via Francigena che morivano presso l’ospedale. Coordinate GPS: 43.936748, 10.3056081
Castello e villaggio fortificato di Montecastrese
L’insediamento, sorto su un ampio colle a 290 metri s.l.m. in posizione strategica per il controllo del territorio e della viabilità diretta verso l’Appennino tosco-emiliano, già frequentato nel III secolo a.C., fu rioccupato nell’Altomedioevo, tra VIII e X secolo, con la presenza di capanne cinte da una palizzata in legno. Dal X secolo d.C. vengono costruite le prime strutture in pietra e assunse l’aspetto fortificato, con la parte sommitale, il cassero, protetta da una cinta muraria, che racchiude due torri di avvistamento quadrate, un dongione (torre residenziale) e altre abitazioni dei soldati e feudatari. Il borgo, cinto da una seconda più ampia cinta muraria, comprende un centinaio di abitazioni in pietra e i resti di una chiesa con area cimiteriale. Tra il 1223 e il 1226 la città di Lucca conquistò il castello abbattendone le torri e costringendo la popolazione a spostarsi a valle nel borgo di Camaiore. Coordinate GPS: 43.9501618, 10.3213344